IL GIORNO DELLA MEMORIA All’ISTITUTO SACRO CUORE DI SIRACUSA

Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche liberarono il campo di concentramento e di sterminio nazista di Auschwitz, in Polonia.
Venne così alla luce davanti al mondo intero il dramma della Shoah, cioè lo sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale .
Il campo di concentramento di Auschwitz è divenuto un luogo – simbolo, dedicato alla memoria delle vittime . Così come la data del 27 gennaio è diventata una ricorrenza internazionale, chiamata “Giorno della Memoria”, in cui vengono commemorate tutte le vittime dell’olocausto: che non furono solo ebrei, ma anche rom , disabili, omosessuali e oppositori politici.
In Italia, in particolare, il Giorno della Memoria ha la finalità di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, degli italiani che subirono la deportazione, la prigionia , la morte e coloro che si opposero allo sterminio e, anche rischiando la propria vita, protessero i perseguitati e salvarono altre vite.
Ogni anno, in Italia, in occasione del Giorno della Memoria, vengono organizzate cerimonie, iniziative, incontri e momenti di narrazione di fatti e di riflessione , in particolare nelle scuole di ogni ordine e grado su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati italiani nei campi nazisti, per conservare, mantenere e rinnovare il ricordo di un oscuro e tragico periodo della storia europea, affinché tali eventi non possano più accadere.
Come ogni anno, anche all’Istituto Sacro Cuore di Siracusa si è celebrato il Giorno della Memoria . Questa volta con un giorno di anticipo in quanto il 27 la scuola era chiusa , essendo domenica.
La cerimonia è stata organizzata , come sempre, dalla Preside Suor Ester Mazzara con la collaborazione del Prof. Giusepp
e Fruciano. Si è svolta alla presenza del Sindaco di Siracusa Francesco Italia e vi ha partecipato anche la scrittrice e giornalista Vittoria De Marco Veneziano .
Quest’anno, all’Istituto Sacro Cuore di Siracusa, la cerimonia del Giorno della Memoria, ha tratto ispirazione ed ha avuto come fulcro la figura di Charlotte Salomon: una pittrice ebrea che studiava all’Accademia di Belle Arti di Berlino, dove vinse un premio che non poté mai ritirare, proprio in quanto ebrea. Subì la persecuzione nazista in Germania e in Francia, dove si rifugiò presso i nonni e si sposò. Fu fatta prigioniera e morì ad Auschwitz il 10 ottobre 1943, lo stesso giorno del suo arrivo nel campo di concentramento. Era incinta del suo primo figlio ed aveva solo 26 anni.
Charlotte aveva dipinto 1300 tavole che raffiguravano la sua vita, accompagnate da testi e musiche.
L’opera, dal titolo «Vita o Teatro?» non solo narra la vita dell’artista, ma è soprattutto una testimonianza della Shoah. Infatti vi sono inserite scene che descrivono le campagne di odio nei confronti degli ebrei, le parate naziste, le violenze, la confusione e il terrore della popolazione inerme di fronte alle aggressioni .
L’opera di Charlotte Salomon fu messa in salvo da una sua amica americana che, dopo la guerra, la consegnò ai familiari della pittrice. Oggi è custodita nel Museo Storico Ebreo di Amsterdam .
Così, attraverso il racconto della vita e dell’opera di questa artista ebrea morta a causa della persecuzione razziale, anche quest’anno l’Istituto Sacro Cuore di Siracusa ha celebrato il Giorno della Memoria, tra la massima attenzione e la piena partecipazione di docenti ed alunni, dai più piccoli ai più grandi.

Anna Musso V A
Liceo Scienze Umane

Anche noi alunni della Secondaria di I grado abbiamo vissuto una giornata molto bella. Abbiamo celebrato il giorno della Memoria coinvolgendo le classi V Primaria e la Secondaria di 1° grado.
Il Sindaco di Siracusa, presentato dalla nostra Preside Sr Ester, ci ha onorati della sua presenza, ricordando che la Memoria ha un valore essenziale per l’uomo. La V Primaria ha presentato e spiegato il significato di Shoa, introdotto da una poesia in cui si trasmette un messaggio per noi attuale: INNANZITUTTO AMA L’UOMO. Noi ragazzi piu grandi abbiamo simulato un’intervista a Primo Levi, interpreta
to da uno di noi; tutto segnato in LIS (lingua dei segni italiana) dagli alunni guidati da Silvia Simonelli. Infine, abbiamo cantato la canzone “Semina la pace”. Lieti di partecipare il presidente dell’ENS, il sig. Risuglia e sua moglie. È stata un’esperienza interessante che non ha stancato nessuno. Secondo me, questa giornata si deve celebrare, perché, come dice Primo Levi nel suo libro, questi avvenimenti non si devono dimenticare e si devono “ascoltare” con il cuore, perché mai nessuno possa più soffrire.
Grazie ai nostri insegnanti, ai nostri genitori, alla nostra scuola Sacro Cuore e a sr Ester che ci aiuta a credere in tutto ciò.

Marianna Rovella II A
Secondaria di I Grado